Fiducia Di Pandora

07/05/16 Dedicato a mia sorella, mio padre, mia madre e F. D. “Generalmente non concedo fiducia se non dopo molto tempo. Sono una persona chiusa. […] Gli unici che non te lo metteranno mai in quel posto qualunque cosa accada sono proprio i genitori, non si potrà mai conoscere una persona fino in fondo, bisogna lasciarsi andare nella propria [consona] misura.” F. D. (parentesi mie); “L’Amore è la palingenetica (rinascita in una stessa vita) obliterazione dell’io senziente (la Ragione), cosciente (il Sentimento) e subcosciente (l’Istinto, o la “fiamma interna”) che s’impresenta (si riscopre un nuovo sé stesso) e s’infutura (soluzione sviluppata nel futuro attraverso il ricordo) nel prototipo (l’Io, l’esemplare caratteristico, la prima esperienza), nell’antrotipo (l’altro uomo, colui di cui non si potrà mai sapere fino in fondo), nell’ideale dell’antropomorfismo cosmologico (uomo come complessità composta di fattori, come l’universo le cui distanze tra mondi ricordano quelle tra una persona e l’altra).” Aristotele (parentesi mie) Possibile che solo l’Amore si presti a questa argomentazione? Non ho studiato greco, e non posso veramente intendere se le parole usate dal filosofo siano state tradotte letteralmente oppure attraverso un recupero libero di significato. Non è nemmeno necessario per me saperlo, ho seguito la mia ispirazione e ho tratto da solo le mie argomentazioni. Non so ancora cosa sia davvero l’Amore, ma nonostante tutto mi sono ritrovato nelle parole di Aristotele. “L’amore è composto da un’unica anima che abita in due corpi.” Furono sempre sue parole, che mi hanno immediatamente ricordato il mito di Platone e degli uomini-sfera, che mi è stato raccontato per la prima volta da mia sorella. Da qui la relazione con le parole di F. D. : la mia famiglia è un nucleo di persone che ho sicuramente amato e di cui assolutamente mi fido, allo stesso modo sono stato rifiutato da persone che credevo di amare perché nonostante avessi dato molto non ho generato in loro sufficiente fiducia. Siccome, sempre per il filosofo, “Amare è gioire, mentre crediamo di gioire solo se siamo amati” deduco che tutto questo genera la mia insoddisfazione, e numerose sorsero le domande: “Possibile che non ci si possa lasciar andare?”, ”Vi è davvero nessuna garanzia di Fiducia in qualsiasi rapporto decidiamo di vivere?”, “Bisogna cercarla negli altri o in sé stessi?”, “Si può lasciare una traccia vivida in qualcuno?” Quest’opera è il mio tentativo di dare una risposta: in realtà come sempre non c’è, la mia non è un’esperienza sufficiente, l’unica cosa che so e che il mio modo d’Amare si esplicita principalmente nel fidarmi di poche persone selezionate, e che quindi probabilmente tenderò a farlo comunque. Se nessuno coglierà il mio invito ad un mondo in cui sarà possibile fidarsi, lo lascerò divenendo un angelo custode, nei pensieri di chi ha suscitato la mia fiducia, mentre assumerò una forma meno afflitta da questi dilemmi.